lunedì 12 ottobre 2015

Il solito strabismo dell'opinione pubblica internazionale

Che la si chiami o meno "intifada", la recente ondata di violenze e di azioni terroristiche da parte dei palestinesi è stata da alcuni ricondotta alle recriminazioni circa lo status quo relativo al Monte del Tempio di Gerusalemme, che ospita anche due moschee. Non entriamo nel merito delle recriminazioni strumentali del re di Giordania, che ha denunciato il mancato rispetto degli accordi sottoscritti dopo la fine dell'occupazione giordana del 1967; salvo essere contraddetto dal leader dell'opposizione di Amman, che denuncia l'attivo sostegno di Abd Allah II a favore dei facinorosi che nei giorni passati hanno messo a ferro e fuoco la Città Vecchia di Gerusalemme, inducendo l'intervento delle forze di sicurezza, e l'inevitabile intensificarsi della tensione. E non discutiamo la reale fondatezza delle argomentazioni di Gerusalemme, che non avrebbe alcun motivo a modificare la destinazione dei luoghi sacri; incluso il Muro Occidentale, che prima del 1967 era sistematicamente dissacrato e di fatto ridotto ad un orinatoio.
Il punto contestato è un altro: come mai, l'opinione pubblica lesta a puntare il dito accusatore nei confronti di Israele, che avrebbe compiuto chissà quale infrazione nell'amministrazione del Monte del Tempio, provocando l'ira e persino la diffamazione dei credenti musulmani; non ha nulla da ridire a proposito della profanazione delle chiese cristiane occorso soltanto il mese scorso a Betlemme?
Il 26 settembre terroristi palestinesi affiliati all'ISIS hanno dato fuoco al monastero di San Charbel. Un atto impunito che sottopone ad ulteriore pressione una comunità emarginata dopo l'avvento dell'amministrazione palestinese. È comprensibile che il regime di Abu Mazen minimizzi o sorvoli sulla vicenda, omettendo di prendere provvedimenti sacrosanti nei confronti degli estremisti che minacciano così platealmente una minoranza religiosa. Ciò che non si capisce è come mai nel resto dell'Occidente non si sollevi lo stesso dito accusatore che oggi farebbe ricadere sul governo di Gerusalemme e sulla gestione dei luoghi sacri delle religioni monoteiste della capitale, buona parte delle presunte responsabilità iniziali per l'esplosione dei recenti disordini. Strabismo?

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